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Bonus Pubblicità 2025: l’incentivo fiscale per investimenti pubblicitari

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Il Bonus Pubblicità 2025 è un’agevolazione fiscale introdotta dal governo italiano per incentivare gli investimenti in campagne pubblicitarie. Si concretizza in un credito d’imposta riconosciuto a chi aumenta le proprie spese pubblicitarie rispetto all’anno precedente. Di seguito vediamo nel dettaglio chi può beneficiarne, quali sono i requisiti richiesti e come funziona l’agevolazione, inclusa l’entità del bonus e le modalità per presentare domanda.

Beneficiari

La platea dei beneficiari comprende imprese di qualsiasi dimensione, lavoratori autonomi (professionisti, freelance) ed enti non commerciali. In altre parole, possono richiedere il Bonus Pubblicità le società, ditte individuali, professionisti e anche organizzazioni senza scopo di lucro, a prescindere dal settore in cui operano. L’importante è che tali soggetti effettuino investimenti pubblicitari rientranti nelle tipologie ammesse (come descritto oltre) e rispettino le condizioni previste dalla normativa.

Occorre sottolineare che il beneficio è rivolto esclusivamente ad attività economiche o enti: i privati cittadini che non esercitano un’attività d’impresa o professionale non rientrano tra i destinatari del bonus. L’incentivo è stato pensato infatti per sostenere chi fa pubblicità nell’ambito della propria attività imprenditoriale o professionale, offrendo un risparmio fiscale sugli investimenti promozionali incrementali.

Requisiti di accesso

Per poter accedere al Bonus Pubblicità 2025 sono previsti specifici requisiti. Il principale è il carattere incrementale dell’investimento pubblicitario: è necessario che l’ammontare complessivo delle spese pubblicitarie effettuate nell’anno 2025 superi di almeno il 1% quelle sostenute nell’anno precedente (2024). Questo significa, ad esempio, che se nel 2024 un’impresa ha speso 10.000 € in pubblicità, nel 2025 dovrà investire almeno 10.100 € affinché la nuova spesa sia considerata incrementale e dia diritto al credito d’imposta. Senza un incremento minimo dell’1% rispetto all’anno passato, non si matura il diritto al bonus.

Un altro requisito fondamentale riguarda le tipologie di spese pubblicitarie ammissibili. Dal 2023 in poi, il bonus copre esclusivamente gli investimenti in campagne pubblicitarie su giornali quotidiani e periodici – ossia sulla stampa, sia essa in formato cartaceo oppure online (editoria digitale). Sono invece escluse dal beneficio le spese per pubblicità trasmesse su radio e televisioni (anche se in passato il bonus includeva gli spot su emittenti locali, tale possibilità è stata eliminata). In pratica, l’agevolazione riguarda inserzioni pubblicitarie acquistate su testate giornalistiche registrate (quotidiani, riviste, testate online), dotate di direttore responsabile, mentre non rientrano più nel perimetro del credito d’imposta gli annunci su canali radiotelevisivi.

È importante anche sapere quali voci di costo rientrano nel conteggio: sono agevolabili solo le spese direttamente legate all’acquisto di spazi pubblicitari sulle testate ammesse. Dunque, nel calcolo dell’investimento pubblicitario si considerano i costi per l’acquisto degli spazi/inserti promozionali al netto dell’IVA (se detraibile) e sono escluse spese accessorie come costi di intermediazione, consulenze, produzioni creative o altre spese non direttamente riferibili all’acquisto dello spazio pubblicitario. Questo assicura che il credito d’imposta venga calcolato unicamente sulla parte di spesa effettivamente destinata alla diffusione di messaggi pubblicitari sui media ammessi.

Entità del bonus e modalità di richiesta

Entità dell’agevolazione: il Bonus Pubblicità 2025 consiste in un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale delle spese pubblicitarie ammissibili effettuate nell’anno. In altri termini, viene riconosciuto un credito fiscale sul 75% dell’aumento di spesa rispetto all’anno precedente. Ad esempio, se un professionista nel 2024 aveva investito 5.000 € e nel 2025 ne investe 6.000 €, l’incremento è di 1.000 € e il credito d’imposta teorico sarà di 750 € (75% di 1.000). Questo credito non riduce le imposte dovute nell’immediato ma potrà essere utilizzato in compensazione per pagare tributi futuri tramite modello F24 (utilizzando il codice tributo dedicato 6900 istituito dall’Agenzia delle Entrate). Il bonus rientra inoltre nel regime “de minimis” degli aiuti di Stato UE, per cui ogni beneficiario deve assicurarsi di non superare i massimali previsti da tale regime (tipicamente 200.000 € complessivi di aiuti in tre anni, salvo settori particolari).

Va evidenziato che esiste un tetto di risorse annuali stanziate dallo Stato per questa misura, pari a 30 milioni di euro per l’anno. Questo importo rappresenta il plafond massimo complessivo destinato a coprire i crediti d’imposta di tutti i richiedenti. Qualora le domande presentate a livello nazionale generassero un fabbisogno superiore a 30 milioni, il credito effettivamente fruibile da ciascun beneficiario sarà riproporzionato in modo da rientrare nel limite di spesa previsto. In pratica, se il bonus viene richiesto da molte imprese per importi totali eccedenti il fondo disponibile, ogni credito verrà ridotto percentualmente (con un provvedimento del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria che determina la percentuale di fruizione e pubblica l’elenco dei beneficiari ammessi). È quindi consigliabile presentare la domanda nei termini e monitorare eventuali comunicazioni ufficiali sull’ammontare riconosciuto.

Modalità di richiesta: per ottenere il Bonus Pubblicità è necessario seguire una procedura in due fasi e rispettare precise scadenze temporali ogni anno. In particolare, per il 2025 occorre:

  1. Comunicazione per l’accesso al credito d’impostaprenotazione: dal 1° al 31 marzo 2025 va inviata la domanda telematica di prenotazione del bonus. Questa comunicazione va presentata attraverso i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, accedendo all’area riservata (sezione “Servizi per… > Comunicare”) con le credenziali SPID, CNS o CIE. Nella comunicazione devono essere indicati i dati dell’investimento pubblicitario già effettuato nell’anno precedente (2024) e l’importo che si prevede di investire nel 2025. In sostanza, marzo 2025 è la finestra in cui prenotare il credito d’imposta, dichiarando l’intenzione di usufruire dell’agevolazione sulla base del budget pubblicitario incrementale programmato.
  2. Dichiarazione sostitutivaconferma: dal 9 gennaio al 9 febbraio 2026 i soggetti che hanno prenotato il bonus devono inviare una seconda comunicazione, ossia la dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati. In questa fase, da svolgersi a inizio 2026, si attesta l’effettivo ammontare delle spese pubblicitarie realmente sostenute nel 2025, così da confermare il diritto al credito nei limiti spettanti. La dichiarazione va resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000, confermando i dati definitivi degli investimenti. Sulla base di queste dichiarazioni, verrà determinato ufficialmente l’importo del credito d’imposta riconosciuto a ciascun beneficiario.

Le istanze vanno presentate esclusivamente in via telematica. È bene prepararsi per tempo, assicurandosi l’accesso ai servizi Fisconline/Entratel o SPID e raccogliendo la documentazione delle spese pubblicitarie. Una volta completato l’iter (prenotazione e successiva conferma), l’Agenzia delle Entrate, di concerto con il Dipartimento per l’Editoria, pubblicherà l’elenco dei beneficiari ammessi e l’ammontare del credito spettante a ciascuno. A quel punto, il credito d’imposta potrà essere effettivamente utilizzato in compensazione per abbattere imposte e contributi dovuti, contribuendo a ridurre il costo fiscale delle campagne pubblicitarie effettuate.

Conclusioni e consigli

Il Bonus Pubblicità 2025 rappresenta dunque una importante opportunità per imprese e professionisti che pianificano investimenti pubblicitari. Grazie a questo incentivo, è possibile recuperare una parte significativa (il 75% della spesa aggiuntiva) sotto forma di credito d’imposta, alleggerendo l’esborso netto necessario per le campagne promozionali. Per sfruttarlo al meglio, è fondamentale verificare in anticipo di soddisfare i requisiti (soprattutto l’incremento minimo di investimento) e rispettare le scadenze di presentazione delle domande. Considerato il tetto complessivo delle risorse, conviene inoltrare la comunicazione nei termini previsti ed essere pronti con la documentazione di spesa, così da non perdere l’accesso a un beneficio che può aiutare a potenziare la visibilità aziendale riducendone il costo fiscale. In sintesi, il Bonus Pubblicità 2025 è uno strumento tecnico, ma di facile accesso per chi ne comprende le regole, e può tradursi in un concreto risparmio per chi investe nella crescita attraverso la pubblicità.

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Bonus Pubblicità 2025: l’incentivo fiscale per investimenti pubblicitari

Il Bonus Pubblicità 2025 è un’agevolazione fiscale introdotta dal governo italiano per incentivare gli investimenti in campagne pubblicitarie. Si concretizza in un credito d’imposta riconosciuto a chi aumenta le proprie spese pubblicitarie rispetto all’anno precedente. Di seguito vediamo nel dettaglio chi può beneficiarne, quali sono i requisiti richiesti e come funziona l’agevolazione, inclusa l’entità del bonus e le modalità per presentare domanda.

Beneficiari

La platea dei beneficiari comprende imprese di qualsiasi dimensione, lavoratori autonomi (professionisti, freelance) ed enti non commerciali. In altre parole, possono richiedere il Bonus Pubblicità le società, ditte individuali, professionisti e anche organizzazioni senza scopo di lucro, a prescindere dal settore in cui operano. L’importante è che tali soggetti effettuino investimenti pubblicitari rientranti nelle tipologie ammesse (come descritto oltre) e rispettino le condizioni previste dalla normativa.

Occorre sottolineare che il beneficio è rivolto esclusivamente ad attività economiche o enti: i privati cittadini che non esercitano un’attività d’impresa o professionale non rientrano tra i destinatari del bonus. L’incentivo è stato pensato infatti per sostenere chi fa pubblicità nell’ambito della propria attività imprenditoriale o professionale, offrendo un risparmio fiscale sugli investimenti promozionali incrementali.

Requisiti di accesso

Per poter accedere al Bonus Pubblicità 2025 sono previsti specifici requisiti. Il principale è il carattere incrementale dell’investimento pubblicitario: è necessario che l’ammontare complessivo delle spese pubblicitarie effettuate nell’anno 2025 superi di almeno il 1% quelle sostenute nell’anno precedente (2024). Questo significa, ad esempio, che se nel 2024 un’impresa ha speso 10.000 € in pubblicità, nel 2025 dovrà investire almeno 10.100 € affinché la nuova spesa sia considerata incrementale e dia diritto al credito d’imposta. Senza un incremento minimo dell’1% rispetto all’anno passato, non si matura il diritto al bonus.

Un altro requisito fondamentale riguarda le tipologie di spese pubblicitarie ammissibili. Dal 2023 in poi, il bonus copre esclusivamente gli investimenti in campagne pubblicitarie su giornali quotidiani e periodici – ossia sulla stampa, sia essa in formato cartaceo oppure online (editoria digitale). Sono invece escluse dal beneficio le spese per pubblicità trasmesse su radio e televisioni (anche se in passato il bonus includeva gli spot su emittenti locali, tale possibilità è stata eliminata). In pratica, l’agevolazione riguarda inserzioni pubblicitarie acquistate su testate giornalistiche registrate (quotidiani, riviste, testate online), dotate di direttore responsabile, mentre non rientrano più nel perimetro del credito d’imposta gli annunci su canali radiotelevisivi.

È importante anche sapere quali voci di costo rientrano nel conteggio: sono agevolabili solo le spese direttamente legate all’acquisto di spazi pubblicitari sulle testate ammesse. Dunque, nel calcolo dell’investimento pubblicitario si considerano i costi per l’acquisto degli spazi/inserti promozionali al netto dell’IVA (se detraibile) e sono escluse spese accessorie come costi di intermediazione, consulenze, produzioni creative o altre spese non direttamente riferibili all’acquisto dello spazio pubblicitario. Questo assicura che il credito d’imposta venga calcolato unicamente sulla parte di spesa effettivamente destinata alla diffusione di messaggi pubblicitari sui media ammessi.

Entità del bonus e modalità di richiesta

Entità dell’agevolazione: il Bonus Pubblicità 2025 consiste in un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale delle spese pubblicitarie ammissibili effettuate nell’anno. In altri termini, viene riconosciuto un credito fiscale sul 75% dell’aumento di spesa rispetto all’anno precedente. Ad esempio, se un professionista nel 2024 aveva investito 5.000 € e nel 2025 ne investe 6.000 €, l’incremento è di 1.000 € e il credito d’imposta teorico sarà di 750 € (75% di 1.000). Questo credito non riduce le imposte dovute nell’immediato ma potrà essere utilizzato in compensazione per pagare tributi futuri tramite modello F24 (utilizzando il codice tributo dedicato 6900 istituito dall’Agenzia delle Entrate). Il bonus rientra inoltre nel regime “de minimis” degli aiuti di Stato UE, per cui ogni beneficiario deve assicurarsi di non superare i massimali previsti da tale regime (tipicamente 200.000 € complessivi di aiuti in tre anni, salvo settori particolari).

Va evidenziato che esiste un tetto di risorse annuali stanziate dallo Stato per questa misura, pari a 30 milioni di euro per l’anno. Questo importo rappresenta il plafond massimo complessivo destinato a coprire i crediti d’imposta di tutti i richiedenti. Qualora le domande presentate a livello nazionale generassero un fabbisogno superiore a 30 milioni, il credito effettivamente fruibile da ciascun beneficiario sarà riproporzionato in modo da rientrare nel limite di spesa previsto. In pratica, se il bonus viene richiesto da molte imprese per importi totali eccedenti il fondo disponibile, ogni credito verrà ridotto percentualmente (con un provvedimento del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria che determina la percentuale di fruizione e pubblica l’elenco dei beneficiari ammessi). È quindi consigliabile presentare la domanda nei termini e monitorare eventuali comunicazioni ufficiali sull’ammontare riconosciuto.

Modalità di richiesta: per ottenere il Bonus Pubblicità è necessario seguire una procedura in due fasi e rispettare precise scadenze temporali ogni anno. In particolare, per il 2025 occorre:

  1. Comunicazione per l’accesso al credito d’impostaprenotazione: dal 1° al 31 marzo 2025 va inviata la domanda telematica di prenotazione del bonus. Questa comunicazione va presentata attraverso i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, accedendo all’area riservata (sezione “Servizi per… > Comunicare”) con le credenziali SPID, CNS o CIE. Nella comunicazione devono essere indicati i dati dell’investimento pubblicitario già effettuato nell’anno precedente (2024) e l’importo che si prevede di investire nel 2025. In sostanza, marzo 2025 è la finestra in cui prenotare il credito d’imposta, dichiarando l’intenzione di usufruire dell’agevolazione sulla base del budget pubblicitario incrementale programmato.
  2. Dichiarazione sostitutivaconferma: dal 9 gennaio al 9 febbraio 2026 i soggetti che hanno prenotato il bonus devono inviare una seconda comunicazione, ossia la dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati. In questa fase, da svolgersi a inizio 2026, si attesta l’effettivo ammontare delle spese pubblicitarie realmente sostenute nel 2025, così da confermare il diritto al credito nei limiti spettanti. La dichiarazione va resa ai sensi dell’art. 47 D.P.R. 445/2000, confermando i dati definitivi degli investimenti. Sulla base di queste dichiarazioni, verrà determinato ufficialmente l’importo del credito d’imposta riconosciuto a ciascun beneficiario.

Le istanze vanno presentate esclusivamente in via telematica. È bene prepararsi per tempo, assicurandosi l’accesso ai servizi Fisconline/Entratel o SPID e raccogliendo la documentazione delle spese pubblicitarie. Una volta completato l’iter (prenotazione e successiva conferma), l’Agenzia delle Entrate, di concerto con il Dipartimento per l’Editoria, pubblicherà l’elenco dei beneficiari ammessi e l’ammontare del credito spettante a ciascuno. A quel punto, il credito d’imposta potrà essere effettivamente utilizzato in compensazione per abbattere imposte e contributi dovuti, contribuendo a ridurre il costo fiscale delle campagne pubblicitarie effettuate.

Conclusioni e consigli

Il Bonus Pubblicità 2025 rappresenta dunque una importante opportunità per imprese e professionisti che pianificano investimenti pubblicitari. Grazie a questo incentivo, è possibile recuperare una parte significativa (il 75% della spesa aggiuntiva) sotto forma di credito d’imposta, alleggerendo l’esborso netto necessario per le campagne promozionali. Per sfruttarlo al meglio, è fondamentale verificare in anticipo di soddisfare i requisiti (soprattutto l’incremento minimo di investimento) e rispettare le scadenze di presentazione delle domande. Considerato il tetto complessivo delle risorse, conviene inoltrare la comunicazione nei termini previsti ed essere pronti con la documentazione di spesa, così da non perdere l’accesso a un beneficio che può aiutare a potenziare la visibilità aziendale riducendone il costo fiscale. In sintesi, il Bonus Pubblicità 2025 è uno strumento tecnico, ma di facile accesso per chi ne comprende le regole, e può tradursi in un concreto risparmio per chi investe nella crescita attraverso la pubblicità.